SINOSSI
Un’onda, un manoscritto e una poltrona sono i tre elementi che caratterizzano la storia di Vera e che, come nel gioco della morra cinese, rivelano diverse possibilità sul senso della sua vita. Vera è scrittrice, giornalista e madre di due figli. Mentre è in Thailandia per un’inchiesta sul turismo sessuale si trova ad affrontare la furia dello tsunami. Nell’impatto con l’onda, Vera inizia a percepire in maniera sempre più urgente il bisogno di dare un nuovo significato alla parola ‘madre’, atterrita da quel monito imposto al mondo della madre di tutti, la natura. Finalmente dopo lo choc, riprende a scrivere. Una sera cercando nuova ispirazione su Internet, Vera è colpita da un nome che la intriga e così approda al sito di un editore francese. Inaspettatamente scoprirà la vicenda letteraria di sua madre – una donna altera che le è sempre apparsa distante e formale – e dell’editore che la incoraggiò a scrivere poesie sotto pseudonimo dopo la guerra. Un incontro dirompente con la tragica vicenda della propria famiglia d’origine e con il talento mai rivelato di sua madre. Un bagliore che prelude a una nuova prova della sua vita: l’anoressia di sua figlia Luna e il cammino nelle ombre per rinascere ancora a nuove consapevolezze.
INCIPIT
È lei che cerchi, da quando vivi. Ma l’hai sentita sempre eternamente altrove.
Essere sopravvissuta alla furia che sventra, ti ha riportato dentro l’origine. Il significato di avere una madre, l’hai intuito nei dintorni di Phuket il 26 dicembre di una mattina di normale, professionale, forse benestante disimpegno. Quello che hai percepito ha a che fare con la furia dello Tsunami. Quell’onda apocalittica che nella risacca ha lasciato una poltiglia di secchielli, sdraio, palme e verande. Con intere famiglie, destini, litorali e villaggi. Inghiottiti nell’offensiva e restituiti alla spiaggia insieme a brandelli di vita, morte e schiuma boreale.
Opera tutelata su www.patamu.com con numero deposito 253812
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