Dissennati e perfetti, come delfini nel liquido.
Cantaloupe Island. Nel cono blu, fuori e dentro l’armonia.
Tu baby, e quella danza nel plancton…
Solo tu che hai l’isola dentro. Noi, invece.
Tony, Freddy, Ron… Io, e quella sabbia che è approdo duro. Per noi, hard bop.
Tuffo acido, mare verde, onda piatta.
Il senso, che non ne ha.
E l’urlo di Wyne Shorter, il suo tenore, balena secca.
Su una spiaggia che è anche abisso e infinito.
Isole empiree, macchie dentro, per il tempo che non è.